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Nuovo blocco operatorio, un Digital Twin per un viaggio in 3D

Un Digital Twin, un video 3D che permette di entrare nel  nuovo blocco operatorio dell’Ospedale del Cuore e  scoprire, non solo  le  sale di cardiochirurgia e  di cardiologia interventistica, ma anche tutta la dotazione tecnologica di cui sono fornite.

Si aprono le  porte scorrevoli e inizia un viaggio in ogni angolo del blocco.  Il video è stato realizzato – e gentilmente concesso a Monasterio – da Getinge,  una delle ditte che, in raggruppamento d’impresa con Integra, Cmsa, Tci e TecnoService, ha vinto il bando per la realizzazione dei lavori al nuovo blocco operatorio. 

Il  nuovo blocco – lo ricordiamo – è stato  inaugurato lo scorso  31 maggio.  Realizzato con una spesa di circa 17,7 milioni di euro, finanziati da Regione e Monasterio, ha una superficie complessiva di 3.149 metri quadrati, di cui 1.759 occupati dal blocco operatorio e dalle sale di emodinamica e oltre 1.390 da locali tecnici. Il blocco conta  3 nuove sale operatorie di cardiochirurgia, 2 sale di emodinamica e 1 sala ibrida.

 Nelle sale di cardiochirurgia il paziente può essere trattato sia con tecniche chirurgiche tradizionali, sia con metodologie di cardiochirurgia mininvasiva che consentono di intervenire sul cuore attraverso piccole incisioni sul torace. Tecniche, queste, in cui Monasterio si è affermata come riferimento a livello internazionale.

Le sale di emodinamica sono destinate alla cardiologia interventistica: il cuore viene curato senza aprire il torace, ma con l’utilizzo di cateteri che, attraverso piccoli fori, vengono inseriti nei vasi sanguigni fino a raggiungere il punto in cui intervenire. E’ in queste sale che vengono trattati prevalentemente pazienti con infarto acuto e ischemia.

La sala ibrida, quella più innovativa nell’organizzazione degli spazi e nelle dotazioni, ha le tecnologie per consentire al cardiochirurgo e all’emodinamista di lavorare insieme, consolidando così la leadership di Monasterio nelle tecniche di cardiologia strutturale per il trattamento percutaneo delle patologie valvolari. La sala ibrida, quasi 100 metri quadrati, consente – e qui sta l’altra sua grande potenzialità – la fusion imaging, ossia la sovrapposizione di immagini ecografiche e angiografiche ricostruendo così sia l’anatomia, sia i flussi sanguigni del cuore.  Tutte le immagini disponibili in sala possono, inoltre, essere trasmesse a distanza, in diretta, permettendo a medici, in qualsiasi parte del mondo, di seguire l’intervento in corso all’Ospedale del Cuore e “studiare” il caso clinico. Una possibilità fondamentale per la divulgazione e la formazione, anche nell’ambito dei numerosi progetti di cooperazione internazionale cui Monasterio aderisce.

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