Veronica è una donna cardiopatica fin dalla nascita, ma che non ha rinunciato al sogno di mettere al mondo due figli e di crearsi una famiglia.
Una donna con una bocca a forma di sorriso, un’anima buona e un cuore colmo d’amore.

Si è affidata alle cure dell’Ospedale del Cuore, e ha messo al mondo il suo secondo figlio all’interno dell’Area Nascita Integrata, un centro nato – proprio all’interno dello stabilimento massese della Fondazione Monasterio – grazie a Monasterio e Azienda USL Toscana Nord-Ovest, poi integrato con Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e Università di Pisa, per la cura ed il trattamento delle patologie cardiovascolari materno-fetali in gravidanza.

Per la seconda volta, nella storia dell’Area Nascita Integrata, è stato possibile, in seguito al parto cesareo di Veronica, ricreare un momento importante: il cosiddetto “pelle a pelle”, o bonding.

“Bonding” è un termine che ha origine, nel 1982, negli Stati Uniti: deriva dall’inglese bond, che significa attaccare, vincolare, incollare, cementare. 

«Si tratta di un momento estremamente importante – racconta la Dottoressa Sabrina Costa, Cardiologo Pediatra dell’Ospedale del Cuore. Il primo contatto, un momento fisiologico, che al tempo stesso rappresenta la fine della gravidanza e l’inizio della vita futura. Questa particolare tecnica di avvicinamento di madre cardiopatica e figlio, nei suoi primissimi istanti di vita, era impensabile fino a poco tempo fa, proprio per le mamme cardiopatiche che, per necessità contingenti, avevano bisogno di essere assistite anche dopo il parto. Il pelle a pelle rappresenta una continuazione del legame creato in utero, un modo per ripristinare, ancora per un momento, il particolare, e unico, contatto fra mamma e figlio, interrotto prima con la nascita e poi con il clampaggio del cordone ombelicale.
Un momento naturale per le madri sane, reso prima possibile per le mamme cardiopatiche con parto naturale ma, fino a qualche giorno fa, non percorribile dopo il cesareo.
E’ la storia di un altro successo della Monasterio – conclude la Dottoressa Costa.
Un successo reso possibile grazie alla continua formazione ed alla costante dedizione del nostro personale, che ha voluto permettere questa esperienza anche a delle mamme estremamente fragili».

il primo Pelle a pelle fra mamma e figlia

Un momento che ha fatto emozionare non solo Veronica – la mamma – ma anche tutti i presenti in sala operatoria.

«Abbiamo creato un nido caldo, grazie ad un particolare telo termico, in sala operatoria. Il pelle a pelle deve essere fatto immediatamente alla nascita, per poi lasciare madre e figlio in questo abbraccio caldo per due ore – spiega la Dottoressa Silvia Nunno, Neonatologa all’Ospedale del Cuore.
Quando la mamma e il suo bambino si guardano negli occhi per la prima volta, c’è un’esplosione di amore e di felicità, che libera ossitocina (l’ormone dell’amore, appunto). Si tratta di un attivatore biochimico cerebrale che facilita il rilassamento, il riconoscimento facciale e i comportamenti accudenti della madre. I livelli di ossitocina impennano ogni volta che la mano del neonato accarezza la madre. Non solo ossitocina, anche prolattina, endorfine e adrenalina.
Vi sono, poi, molti effetti benefici per entrambi: per quanto riguarda la madre, la precoce espulsione della placenta, la riduzione del sanguinamento, maggiore efficacia dell’allattamento al seno, e una riduzione dei livelli di stress materno.
Benefici, inoltre, anche per il bambino che, nel contatto pelle a pelle con la sua mamma, mantiene maggiormente il calore corporeo, prevenendo quindi l’ipotermia, riduce l’ipoglicemia e l’acidosi, la frequenza del pianto e i livelli di dolore fisico, oltre a migliorare la sua stabilità cardiorespiratoria».

Veronica ed Elena occhi negli occhi
Veronica e Elena pelle a pelle

Nella notte fra sabato 16 e domenica 17 luglio, Veronica ha dato alla luce – con parto cesareo – la sua piccola Elena Lia, una bambina sana.

«Una sensazione indescrivibile – racconta Veronica. Un’emozione che, purtroppo, non ho potuto provare con il mio primo figlio sei anni fa, nato sempre con parto cesareo.
Dopo il primo pianto, Elena Lia mi è stata appoggiata sul petto. Eravamo insieme, pelle a pelle e cuore sul cuore. Si è calmata, ha smesso di piangere e ho iniziato io, per la gioia».

La foto di quel momento, mostrata lunedì 18 in occasione della conferenza stampa organizzata proprio per raccontare i progressi ed i numeri dell’Area Nascita Integrata, ha lasciato i presenti, fra cui anche il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, senza fiato per un momento.
Il Presidente Giani, rimasto particolarmente colpito dalla storia, ha voluto condividerla con la sua community social: la foto ha fatto impazzire il web.

il post di E. Giani sul pelle a pelle

1 risposta di Veronica
2 risposta di Veronica
3 risposta di Veronica

Le parole di Veronica, in risposta al Presidente Eugenio Giani:

«La signora in foto sono io. Esperienza unica e inimitabile.
Ringrazio veramente di cuore tutti per la supervisione prestatami. È stato un cesareo improvviso e nel pieno della notte. Ricordo l’arrivo in ospedale domenica notte esattamente, dove ad accogliermi ho trovato l’ostetrica Giovanna Sciutti insieme al tecnico Silvia Benedetti, gentilissime mi hanno portata su al piano superiore, dove ho trovato le ginecologhe Silvia Pisaneschi e Paola Bay, l’anestesista Vignali Andrea e la dolcissima pediatra Silvia Nunno che mi ha spiegato appunto la tecnica “pelle a pelle” esperienza davvero emozionante. Più che paura d’intervento ho respirato un’aria familiare e serena. Tante parole per rassicurarmi, ci tengo a dire che non era la mia prima esperienza all’Opa ma la seconda, secondo cesareo.
Che dire l’équipe che ho trovato è stato eccellente ed eccezionale. Ho chiesto se potevano immortalare il momento, e successivamente ho dato il consenso perché le cose belle ma soprattutto fatte bene devono essere divulgate….la dottoressa Silvia Nunno si dimostra fin dal primo vagito del neonato la mamma di tutti questi pargoletti appena nati. Sentire il proprio bambino pelle a pelle dal suo primo respiro è una cosa commovente. Si nota immediatamente la serenità del bambino quando viene poggiato sul tuo petto e non solo autonomamente cerca subito di attaccarsi al seno senza pianti ne strilli, e così è stato, la bambina dopo pochi minuti che è nata è andata alla ricerca del seno.
Ringrazio veramente di cuore non solo chi era lì quella sera ma anche chi mi ha dato la possibilità di conoscere tutti voi. A partire dal Dott. Festa che mi segue da anni. Ho avuto la possibilità di conoscere anche la Dott.ssa Consigli la Dott.ssa Costa e il Dott. Benedetti molto attenti a qualsiasi controllo. Ringrazio i ginecologi Casilla e Santucci che mi hanno seguito in questi fatidici mesi, le gentilissime ostetriche sempre pronte a chiamarti per sapere come stavo o come stesse procedendo la gravidanza in primis Ilenia Barbieri che subito dopo il parto mi ha anche consigliato alcune tecniche per via dell’allattamento e Chiara Pezzica, gli infermieri Serena Guerriero, Parenti Linda, Pietro Cimoli, l’OSS Luca Quilici gentilissimi e sempre disponibili. E per concludere un ringraziamento particolare va al primario Emilio Sigali che ho avuto il piacere di conoscere il giorno dopo il parto.
LE COSE BELLE VANNO DIVULGATE PERCHÉ FANNO BENE AL CUORE».

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