La qualità dell’assistenza sanitaria, che da sempre contraddistingue Monasterio, dallo scorso giugno è certificata: Monasterio ha ottenuto, infatti, il prestigioso accreditamento di Joint Commission, l’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro che, da oltre 25 anni è un motore globale del miglioramento della qualità e della sicurezza dei pazienti nell’assistenza sanitaria.
Il percorso condiviso che ha portato all’accreditamento è stato il protagonista dell’evento promosso il 7 ottobre a Firenze dalla Società Italiana per la Direzione e il Management delle Professioni Infermieristiche (SIDMI) e dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI). L’evento, dal titolo “Le sfide manageriali dell’infermieristica Toscana”, era focalizzato su nuovi modelli organizzativi in Toscana, ospedalieri e territoriali: dalla definizione degli organici, all’emergenza-urgenza fino al tema della prossimità delle cure.
A rappresentare Monasterio a Firenze, l’infermiera SITRA Benedetta Cristiana Natali che ha esposto con una relazione sulla qualità dell’assistenza e l’accreditamento Joint Commission International
L’accreditamento certifica la massima cura ed attenzione alla sicurezza del paziente che è il faro dell’azione di Monasterio. Tutti gli standard richiesti da Jci, sia quelli clinici, sia quelli organizzativi, sono centrati sul paziente, sulla sua comprensione e partecipazione ai percorsi di cura e sulla sicurezza clinica e personale. Aderire al percorso e al modello Jci significa essere disponibili a mettersi in gioco, significa superare una tendenza non sempre proficua alla autoreferenzialità e alla mancanza di obiettivi precisi, affrontare un duro esame condotto da terzi. Se infatti la qualità delle cure e la sicurezza del paziente sono il fulcro del processo valutativo di JCI, la condivisione di metodologie e comportamenti e la standardizzazione di procedure sono indispensabili per la certificazione. L’accreditamento non solo ha riconosciuto la rispondenza a standard internazionali, ma ha alimentato nei professionisti di Monasterio una profonda motivazione e una spinta verso il miglioramento. Imparare a convivere con una continua valutazione della propria attività intesa non solo come aderenza a protocolli, attraverso la valutazione dei risultati ottenuti e avendo come base fondamentale la cartella clinica, è forse il miglior risultato ottenibile dalla adozione della certificazione JCI
Per il futuro della nostra professione dobbiamo presidiare e indirizzare i processi, saper analizzare i percorsi all’interno delle strutture e governarli in termini di analisi organizzativa e assistenziale e riprogettazione dei percorsi con cui tutti i giorni ci confrontiamo. Il percorso di accreditamento JCI all’interno di Monasterio è stato la prova di quanto sia essenziale lavorare insieme, a garanzia di qualità e sicurezza delle cure.
L’incontro di Firenze è stato l’occasione per ribadire quanto sia essenziale lo sviluppo della leadership delle professioni infermieristiche a garanzia di risposte ai bisogni di appropriatezza, qualità, efficacia ed efficienza in tutte le attività assistenziali, promuovendo interventi multiprofessionali e integrati secondo il principio dell’interdipendenza dei sistemi e della “Rete” dei servizi.
L’incontro è stato un evento importante, gli Ordini delle Professioni Infermieristiche e SIDMI non potevano scegliere momento migliore per incontrarsi e aprire il dialogo per rafforzare la leadership della professione infermieristica in Toscana. Ringrazio il Coordinatore SIDMI Toscana Giovanni Becattini, tutto il direttivo della società scientifica e i Presidenti OPI per aver attivato un percorso di condivisione che porterà sicuramente risultati per l’evoluzione della professione e migliori esiti di salute per i cittadini.